Corsa della Solidarietà: la Secondaria di Martignacco si mobilita per una buona causa
“Se ciò che io dico risuona in te, è semplicemente perché siamo entrambi rami di uno stesso albero.” (William Butler Yeats).
Quest’anno la scuola secondaria di Martignacco ha provato a riscoprirsi albero: il 4 giugno alunni, docenti e genitori si sono uniti in uno sforzo comune, una corsa di solidarietà auto-organizzata per sostenere l'associazione "Linea d'ombra", che con la sua attività fatta di distribuzione di semplici cure mediche, alimenti e indumenti, sostiene le persone migranti che, in arrivo dalla rotta balcanica, transitano o si fermano a Trieste.
Ci informiamo
Consci che quanto insegnato in aula deve diventare strumento per la costruzione di nuove conoscenze, i docenti hanno strutturato un’attività in cui gli alunni potevano formarsi, interpretare e attivarsi. Durante il mese di maggio, con le classi prime e seconde abbiamo analizzato il diritto di asilo attraverso articoli di giornale e grafici desunti da dati statistici. Abbiamo poi parlato dei valori di solidarietà, empatia e accoglienza con due volontari dell'associazione, Lorena e Gianandrea, che hanno raccontato la loro esperienza agli studenti delle classi prime e seconde. Giulio, operatore della “Diaconia Valdese” ha discusso con gli alunni delle classi terze, affrontando migrazioni e accoglienza in chiave normativa. Queste sessioni informative hanno offerto una panoramica sull’importanza della convenzione di Ginevra e della nostra Costituzione e hanno permesso di dare un volto a quello “straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana”: persone provenienti da Siria, Afghanistan, Iraq, Iran, Pakistan e Bangladesh, ragazzi, spesso anche molto giovani, che si trovano costretti a percorrere chilometri a piedi, con qualsiasi tempo atmosferico, e a subire trattamenti inumani e violenze di ogni genere, con la costante paura di essere respinti dalla polizia di frontiera e dover iniziare tutto daccapo.
Organizziamo e corriamo
Un nutrito gruppo di alunni ha partecipato, su base volontaria, alla costruzione del volantino per pubblicizzare l'iniziativa che bolliva in pentola: una corsa solidale, con alunni, genitori e insegnanti nella veste di atleti, ognuno con uno sponsor che garantisse una piccola donazione (50 centesimi per ogni giro di corsa svolto). Valorizzando creatività e spirito di iniziativa, competenze digitali e di produzione di testo, sono stati realizzati una cinquantina di volantini, tra cui poi è stato scelto il più efficace e significativo, tramite votazione da parte di ogni membro del plesso.
La corsa ha riscosso grande successo e ci ha effettivamente dato modo di riscoprirci come un grande albero: gli alunni hanno dato il massimo, hanno sostenuto i compagni meno atletici, fatto il tifo ad insegnanti e genitori, alcuni spettatori si sono aggregati all’ultimo, presi dall’entusiasmo. Grazie all'impegno di tutti, i genitori hanno gestito le donazioni e raccolto 1890 euro, successivamente convertiti in buoni Decathlon.
La Consegna delle Donazioni
Il 27 giugno, un gruppo rappresentativo della scuola, composto da quattro docenti, due alunni e un genitore, si è recato a Trieste per consegnare i buoni. Francesco, volontario di "Linea d'ombra", ha accolto il gruppo alla stazione dei treni e ha mostrato loro i principali punti di supporto per i migranti in città. Il tour ha incluso una visita al centro diurno, una stanza calda e accogliente con un bagno, una lavanderia, un ambulatorio ma soprattutto un luogo di ritrovo e condivisione. Successivamente, il gruppo si è recato al Silos, un vecchio magazzino di metà ‘800 che fino a poco tempo fa ospitava un centinaio di migranti in condizioni precarie e poco dignitose. Il Silos è stato recentemente sgomberato e chiuso, ma attraverso le barriere si possono ancora vedere le tracce della vita che vi si svolgeva, come tende e vestiti. Le condizioni di vita al suo interno erano indecorose ma era l'unico luogo che la città offriva ai migranti in arrivo dove poter trovare riparo e soprattutto un barlume di senso di comunità. I ragazzi della scuola hanno deciso di consegnare a Francesco il ricavato della raccolta proprio davanti al vecchio ingresso del Silos, un luogo profondamente simbolico e significativo.
L'ultima tappa è stata in Piazza Libertà, ribattezzata "Piazza del Mondo" dove ogni sera si riuniscono migranti e volontari. In piazza il gruppo ha assistito al lavoro di volontari tra cui Lorena, impegnata nella cura dei piedi, e altri che offrivano tè, biscotti e frutta fresca. Ma la piazza è anche un luogo di ritrovo alla ricerca di condivisione e spensieratezza, come ha dimostrato un gruppetto di ragazzi che, con il sorriso in volto, giocava a palla.
Ed è nelle mani che distribuivano angurie e bendaggi e nelle risate di ragazotti afghani che fanno i bulletti schiacciando mentre si gioca a pallavolo che abbiamo ritrovato altri rami del nostro grande albero chiamato umanità.