4 Novembre 2024

Non tutti lo sanno ma il 4 novembre è la Festa nazionale dell'Unità e delle Forze Armate. 

La poca fama di questa ricorrenza, istituita in pompa magna nel 1919, si deve probabilmente al fatto che dal 1976 essa non rappresenta più un giorno festivo, rimane un giorno lavorativo. 

La data ricorda il giorno in cui nel 1918 entrò in vigore l'Armistizio di Villa Giusti, che però era stato firmato il giorno prima (quindi il 3 novembre 1918). Con questo Armistizio, che prese il nome dalla villa a Padova dove avvenne la firma, l'Impero Austro-Ungarico riconosceva la sconfitta e concedeva all'Italia, tra le altre cose, i territori di Trento e Trieste.

Il 4 novembre - ma anche i giorni immediatamente precedenti - il Presidente della Repubblica e le massime cariche dello Stato rendono omaggio al Milite Ignoto, il soldato italiano reso irriconoscibile dalle ferite e la cui salma riposa presso l'Altare della Patria a Roma. Tale monumento è diventato il simbolo di tutti i caduti in guerra di cui non è stato possibile riconoscere l'identità. 

E anche noi alunni delle classi terze della Secondaria di Pagnacco oggi abbiamo partecipato alla commemorazione. 

Alle 10.15 circa abbiamo lasciato, ordinatamente, il nostro plesso e, con il sole che riscaldava i nostri volti, abbiamo raggiunto il monumento in via Castellerio per onorare i Caduti in guerra. 

Ad accoglierci c’erano la Sindaca dott.ssa Sandruvi,  il nuovo maresciallo dei Carabinieri della Stazione di Tavagnacco insieme alle rappresentanze di tutte le forze armate e il parroco del paese Don Daniele.  

Ordinatamente e in silenzio, consapevoli dell’importanza dell’evento abbiamo partecipato, insieme ai nostri compagni più piccoli, gli alunni  delle classi V del  plesso della scuola Primaria. 

Tutti  insieme  abbiamo  intonato “l’Inno d’Italia” e “La canzone del  Piave”. 

Dopo la sindaca dott.ssa Sandruvi ha tenuto un breve discorso sulle ragioni per cui bisogna ricordare la storia  e ha usato una frase meravigliosa che non credo potrò scordare. “ Noi, riferendosi agli adulti, stiamo costruendo il presente, Voi alunni creerete il futuro.” Queste poche parole hanno colpito i nostri cuori e le nostre menti. Sono state come un tuono all’improvviso in una  serena sera d’estate. Noi saremo il futuro, noi dobbiamo imparare dal passato, dobbiamo fare in modo che le guerre, le lotte, le morti non si ripetano più. 

Nei giorni precedenti ne avevamo parlato in classe preparandoci all’evento, ma essere lì ha fatto scattare in tutti  noi un qualcosa di differente. 

 La nostra scuola è una realtà piccola, ci conosciamo tutti, siamo una piccola famiglia e sui volti dei “ miei amici” è apparsa consapevolezza, senso del dovere, voglia di conoscenza. 

La sindaca ha dato la parola anche a noi, e , ho già detto,  eravamo preparati, abbiamo letto delle testimonianze, recitato poesie, consapevoli e maturi.

Una in particolare ha fatto commuovere alcuni  “Fratelli” di G. Ungaretti che riporto qui sotto perchè  l’amore verso noi stessi e verso il prossimo devono vincere sempre. Siamo tutti Fratelli al di là e sopra ogni cosa.

Mariano il 15 luglio 1916 

Di che reggimento siete fratelli?

 Parola tremante nella notte

 Foglia appena nata

 Nell’aria spasimante

 involontaria rivolta dell’uomo presente alla sua fragilità

 Fratelli 

(Giuseppe Ungaretti, Vita d’un uomo, Mondadori)

 

di A.O. 3A secondaria Pagnacco

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