Un salto nel tempo tra le “blave”

Le classi prime alla scoperta delle tradizioni friulane

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Oggi, venerdì 17 ottobre, i bambini delle classi prime della Scuola Primaria di Moruzzo hanno vissuto una mattinata davvero speciale, fatta di meraviglia, curiosità e profumo di passato.

Accompagnati dalle signore Anna e Gianna, custodi di antiche conoscenze e tradizioni contadine, i piccoli alunni hanno fatto un vero e proprio salto indietro nel tempo, scoprendo come i loro bisnonni utilizzavano ogni parte della pianta del granoturco, le amatissime “blave”, nelle campagne friulane di un tempo.

Seduti in cerchio, gli occhi attenti e le mani pronte, i bambini hanno ascoltato i racconti di un Friuli semplice e laborioso, dove nulla andava sprecato e dove la natura era maestra di vita. Con pazienza e sapienza, None Anna ha mostrato loro come da un cartoccio di pannocchia potesse nascere un cavallino, simbolo di fantasia e ingegno popolare. Ogni gesto, ogni intreccio, parlava di un sapere antico, tramandato di generazione in generazione.

Poi, via alle attività: con le foglie delle pannocchie i bambini hanno foderato piccoli cuscini, proprio come facevano le famiglie contadine per riempire materassi e guanciali; con i tutoli, i robusti cuori delle pannocchie, hanno costruito torri e giochi, scoprendo che anche un semplice pezzo di natura può diventare un oggetto divertente e prezioso.

Ma il momento più emozionante è arrivato quando ognuno ha potuto toccare, sfogliare e sgranare le pannocchie con le proprie mani. I chicchi dorati scivolavano tra le dita e, con il loro colore caldo, sembravano racchiudere la luce del sole e la fatica di chi, un tempo, lavorava la terra.

Tra risate, mani impolverate e sguardi pieni di stupore, i bambini hanno capito che il passato non è solo qualcosa da studiare nei libri, ma può essere vissuto, sentito e toccato, diventando un’esperienza viva e significativa.

La mattinata si è conclusa con un grande sorriso e un saluto in lingua friulana:
“Mandi e a riviodisi par altris scuviertis sul Friûl!”
Un arrivederci che suona come una promessa: quella di continuare a scoprire, insieme, le ricchezze della nostra terra e le storie che la rendono unica.