Una scuola che si diverte a imparare: docenti in formazione a Cjase Cocèl
Chi l’ha detto che la formazione debba per forza svolgersi tra le mura di una scuola, seduti in file ordinate, con slide e relatori frontali? Il 24 giugno scorso, i docenti dell’Istituto Comprensivo di Pagnacco Martignacco hanno dimostrato che si può imparare, confrontarsi e crescere professionalmente… anche con leggerezza e un pizzico di creatività. La location scelta per la giornata è stata la suggestiva Cjase Cocèl di Fagagna, il museo della civiltà contadina che, con i suoi ambienti rustici e le sue stanze impregnate di memoria, si è trasformato in uno spazio educativo d’eccezione. Un luogo insolito per una formazione fuori dagli schemi, in cui il passato e il futuro si sono incontrati grazie all’energia contagiosa dei docenti partecipanti. L’iniziativa, promossa dalla Comunità di Pratiche dell’Istituto e inserita nell’ambito del progetto PNRR DM66, è nata con l’intento di chiudere in bellezza un anno scolastico ricco di esperienze formative. Non si è trattato semplicemente di “un corso in più”, ma di un vero e proprio evento corale in cui ciascun insegnante ha portato con sé la propria esperienza, il proprio punto di vista, la voglia di condividere e di costruire insieme nuovi significati educativi.
Dopo l’accoglienza con caffè e pasticcini, la giornata è iniziata sotto il famoso gelso del cortile con una scenetta teatrale divertente e riflessiva: un contadino del 1825, ha “interrotto” la formazione per chiedere spiegazioni sulla presenza dei docenti nel suo cortile e sull’uso di uno strano aggeggio chiamato “smartphone”. Il siparietto è stato il pretesto per lanciare una riflessione sul senso della scuola oggi, tra radici profonde e ali digitali, tra manualità e innovazione, tradizione e futuro. Dopo la scenetta iniziale, via ai laboratori! I docenti si sono divisi in gruppi per cimentarsi in due percorsi creativi:
– Podcasting: tra stalle, cucine d’altri tempi e cortili, i partecipanti hanno registrato brevi contributi audio usando gli iPad, imparando a trasformare l’ambiente in un set narrativo.
– Chroma Key: con l’uso di teli verdi e strumenti di ripresa, sono stati realizzati mini video ambientati nelle vita contadina, simulando scenari agricoli grazie alla magia della tecnologia.
A metà giornata, un pranzo conviviale ha permesso a tutti di rilassarsi, ridere insieme e ritrovare il piacere del tempo condiviso fuori dal contesto scolastico. Anche questo momento informale è stato parte integrante della formazione, perché il confronto tra pari nasce spesso davanti a un piatto semplice e genuino.
Il pomeriggio ha visto nuovi laboratori rapidi e dinamici:
– Microscopia digitale, per esplorare il microcosmo e collegarlo alla didattica scientifica;
– Coding unplugged e digitale, con giochi logici e attività creative per introdurre il pensiero computazionale anche nei più piccoli;
– Gamification, per scoprire come il gioco possa diventare una leva potente per l’apprendimento e la motivazione.
Nella parte conclusiva della giornata, alcuni docenti che avevano partecipato ai corsi di formazione durante l’anno hanno presentato le loro esperienze di classe. Piccoli ma significativi progetti, nati nei laboratori di formazione e portati in aula con entusiasmo: podcast realizzati dagli alunni, video didattici con chroma key, attività inclusive basate su CAA, coding, quiz digitali e persino percorsi in lingua secondo la metodologia CLIL. Il tutto si è concluso con un’attività di restituzione creativa in forma di “nuvola di parole”: ciascun partecipante ha potuto esprimere, in modo libero, quale delle esperienze svolte durante la giornata (o dell’intero anno) desidererebbe approfondire in futuro.
Insegnare è una professione che richiede aggiornamento costante, ma anche passione, condivisione e desiderio di mettersi in gioco. La formazione a Cjase Cocèl ha rappresentato tutto questo: un esempio virtuoso di scuola che sa reinventarsi, che sceglie luoghi non convenzionali per crescere, e che continua a camminare…in altre parole: “Formarsi per non smettere mai di imparare”